La Kronreif und Trunkenpolz, Mattighofen o, come tutti la conosciamo, KTM da molti anni ha iniziato a esprimersi in questo segmento portando alla luce un modello nuovo e accattivante nel 1994, denominato Duke.
La filosofia è quella della classica Naked, poi sfociata nel modello di punta, ossia il Super Duke 1290, il modello più performante della serie. Il motore bicilindrico a V da 1.290 cc è capace di far decollare questa belva con i suoi 177 cv erogati a 9.750 giri al minuto, affermandosi di diritto tra i più potenti del settore.
Come diceva un celebre spot pubblicitario, la potenza è nulla senza il controllo e a casa KTM lo sanno bene, forti come sono della grande esperienza in pista: così hanno equipaggiato questa “bestia”, come amano chiamarla gli stessi ideatori, di un’elettronica all’avanguardia per rendere più maneggevoli e domabili i cavalli sotto la sella.
Anche questa moto ha un sistema di controllo chiamato Ride Mode che permette di configurare l’erogazione del motore a seconda delle superfici da affrontare. Questo opzione, unita al sistema Motorcycle Traction Control o MTC, che funziona in maniera simile al Traction Control della Ducati, rendono la Super Duke molto più controllabile in curva ma soprattutto più sicura e gestibile durante la guida sportiva.
Le particolarità tecnologiche non finiscono qui, infatti questa moto è equipaggiata con altri due sistemi, non dedicati al controllo del mezzo ma ad ulteriore sicurezza e comfort di guida: il TPMS o Tire Pressure Monitoring System che, come si evince dal nome, monitora la pressione delle gomme, e il Cruise Control che rende meno impegnativo affrontare un lungo viaggio in autostrada, permettendo di settare una velocità massima di crociera e mantenerla senza toccare l’acceleratore. A completare il quadro tecnologico di serie c’è il KTM MY RIDE, che permette la connessione del cellulare tramite wireless alla moto.
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